CERATISMO



Cerato (plumbago capensis) è un fiore che Bach colloca nel gruppo dei fiori “per coloro che soffrono di incertezza”.

Nella descrizione originale che fa il padre della Floriterapia, Cerato è il fiore: per coloro che non hanno abbastanza fiducia in se stessi per poter prendere da soli delle decisioni. Chiedono sempre consiglio agli altri, ma ne sono spesso fuorviati.

Tutti quelli che una volta nella vita si sono ritrovati a dire: “non dovevo dargli retta…” hanno attraversato una fase Cerato.

C’è però chi i tratti salienti di questa essenza li ha ben impressi nel carattere.

Cerato viene comunemente descritto come la persona che fa mille domande, che è insicuro su tutto ed ha mille dubbi, un vero tormento per qualunque venditore o conferenziere.

Ma in maniera molto più sommessa gli individui Cerato possono esprimersi nei modi più disparati.

Sono patologicamente attenti alla moda, alle tendenze, sono i ragazzi del branco, più spesso in soccorso dei bulli che dei bullizzati. 

Sui social sono i maghi del copia e incolla o della condivisione, sono perfetti estensori del pensiero altrui.

Le loro dinamiche si basano sulla completa mancanza di fiducia in se stessi e nelle proprie idee, del tutto privi di spirito critico. 

Hanno così poca fiducia nelle proprie idee che vanno all’affannosa ricerca di opinioni altrui e, quando se ne convincono, le fanno proprie difendendole ed imponendole con grinta, con autorità.

Non a caso Kramer sostiene che i tipi Cerato compensano la loro insicurezza trasformandosi in Vine, il carattere più intransigente e dittatoriale di tutto il sistema floreale di Bach.

E’ facile vedere questa caratteristica nel burocrate estremamente rigoroso nell’applicare il regolamento anche quando questo sia palesemente fuori luogo in determinati frangenti.

Ma quando l’insicurezza diventa patologicamente predominante, sempre secondo Kramer, Cerato diventa influenzabile ma non si convince e quindi passa da un atteggiamento ad un altro, da una moda all’altra da un’idea all’opinione opposta perché cade in uno stato Wild Oat, il fiore di chi è alla perenne ricerca di una direzione. 

Siccome in molti fiori Bach riconosce anche una missione spirituale, per Cerato questa è quella di passare dall’Ignoranza alla Saggezza.

Ma finché questa evoluzione spirituale non si realizza, Cerato rimane un dispensatore di ignoranza.

A questo punto può essere più chiaro comprendere cosa intendo per Ceratismo.

Io credo che tante volte nella storia dell’umanità ci sia stato, a livello sociale, una grossa prevalenza di individui che si possono riconoscere nella personalità del Fiore di Bach Cerato.

Sono persone facilmente manipolabili che i Vine “veri”, quelli che Orozco definisce i Vine “primari”,  o i Vervain, che possiamo per semplicità definire come i fanatici, individuano come strumento per alimentare ed esaltare il proprio ego. Sono, per intenderci, quelli che erano lì nelle adunate oceaniche e che poi spesso si sono ritrovati in adunate opposte quando gli ideali di un tempo, oramai da loro rinnegati, sono decaduti.

Cerato è, come dicevo, assolutamente privo di spirito critico, quando un messaggio lo ammalia, lui lo fa suo, è quello del copia e incolla senza domandarsi se dietro il messaggio da lui condiviso ci sia un intento manipolatorio o addirittura truffaldino. 

Eh sì, Cerato è spesso vittima di truffe.

Se volete diffondere un’idea assurda, priva di logica, individuate un soggetto Cerato, inculcategliela e lui farà da vostro portavoce. 

Ma per fare questo dovete avere una grossa componente Vine o Vervain nella vostra personalità.

Se Cerato, quindi, si riferisce all’individuo, il Ceratismo è l’estensione dello stesso concetto nel sociale, nei media, è il meccanismo che fa sì che l’idea diventi condivisa dall' “opinione pubblica” fino a trasformarsi nel “pensiero unico” che può arrivare ad essere la base, ahimè, di tante derive autoritarie e dittatoriali.



Pensate, quindi, quanto questo dolce e tenero fiorellino azzurro possa diventare fastidioso quando il suo carattere si diffonde in maniera epidemica, quando diventa Ceratismo!

Ah se ci fosse più cultura riguardo ai Fiori di Bach!

LA STRATEGIA VACCINALE

mappa mondiale delle vaccinazioni al 19 marzo 2021




È tempo che tutti ci vacciniamo per prevenire il Covid 19.

Ci piacerebbe essere concettualmente contrari a quella che sembra quasi un’imposizione dall’alto ma tutte le possibili nostre obiezioni vengono smentite da un’evidenza: il piano è mondiale e non limitato a poche nazioni.

Eppure qualcosa non quadra.

Sin dall’inizio della pandemia, quando ancora molti non credevano che questa nuova malattia avrebbe avuto uno sviluppo pandemico, è sembrato evidente che la prima ed unica strategia terapeutica proposta fosse quella di arrivare nel più breve tempo possibile ad una vaccinazione per tutti.

A distanza di oltre un anno dall’insorgenza dei primi casi poca chiarezza c’è riguardo alle terapie da seguire alla prima insorgenza dei sintomi. Qualunque ipotesi terapeutica, per fare l'esempio dell'Italia, viene ostata da un componente del cosiddetto Comitato Tecnico Scientifico come non supportata da evidenze scientifiche.

Ma quello che manca è solo il tempo, le evidenze, per quanto riguarda i trattamenti, si consolidano dopo anni di osservazione e migliaia di casi studiati.

Il fattore tempo, invece, non ha inciso per la vaccinazione. I vaccini messi in campo, per quanto innovativi, vengono approvati dagli organismi preposti (che siano FDA negli Stati Uniti, l’EMA in Europa o l’AIFA in Italia) in una fase 3 della sperimentazione ancora in corso in base a risultati preliminari che, in quanto tali, vanno considerati ancora come   parziali e provvisori.

Questo spiega perché si sia verificata una variazione nel dosaggio dei vaccini Pfizer-Biontech: originariamente una fiala del vaccino poteva essere suddivisa in cinque dosi, attualmente la stessa fiala viene suddivisa in sei dosi. Per non parlare di quanto si sta verificando con il Vaccino Astra-Zeneca che, consigliato in un primo tempo solamente agli Under 55, attualmente sembra indicato principalmente agli uomini Over 60 (anni d'età). Senza contare che sembra prevista per tutti una terza dose di qualunque vaccino il prossimo autunno in previsione di un' ennesima nuova ondata dell'epidemia.