Se sei arrivato a questa pagina è perché qualcosa di questo blog ti ha colpito.
Allora ritengo doveroso presentarmi.
Mi chiamo Eugenio Arturi.
Sono il quarto di cinque figli per cui crearmi una identità che mi distinguesse dagli altri è sempre stato un mio pallino.
Ho sempre amato organizzare serate con gli amici o con i parenti più stretti, mi piace cucinare per cui in certe occasioni riesco a dare sfogo a questo mio hobby.
In alcuni periodi preferisco ritirarmi e starmene in disparte preso dai miei libri, dai miei pensieri, dai miei progetti, dalle mie meditazioni o per ascoltare musica.
Se non avessi fatto il medico avrei fatto il matematico o chissà forse avrei provato a fare l'autore comico.
Nella vita oggi sono un Cardiologo libero professionista ma preferisco definirmi Professionista Libero.
Ho avuto una formazione accademica istituzionale fino a conseguire la Specializzazione in Cardiologia.
Per qualche anno ho pensato che sarei stato destinato alla carriera universitaria ma ero legato al "carro" sbagliato.
Più tardi ho maturato la convinzione che tutti i "carri" possano essere "sbagliati".
Così già prima della laurea ho voluto conoscere la Medicina Omeopatica ed ho frequentato la Scuola triennale del prof. Antonio Negro a piazza Navona, ho avuto il piacere e l'onore di sentire tra gli altri le lezioni di personaggi autorevoli dell'ambiente internazionale del calibro di Paschero ed Ortega.
Da cardiologo "istituzionale" ho avuto varie esperienze di lavoro: in unità coronarica, in case di cura private, sono stato responsabile di un servizio di cardiologia.
Tutte hanno arricchito il mio bagaglio ma la mia formazione omeopatica mi ha influenzato nel modo di vedere la mia professione senza le limitazioni imposte dalla mia specializzazione.
Un giorno un paziente "cardiopatico" nel corso della visita manifestò tutta la sua preoccupazione per una questione familiare che per lui era diventata tutto, molto più importante dei suoi problemi di salute. Ripensai ad una frase che Ortega ripeteva spesso nelle sue lezioni: "dobbiamo curare ciò di cui realmente soffre il paziente" ma la medicina corrente non ha armi per lenire certe sofferenze e fui ulteriormente motivato nel mio percorso al di fuori della medicina ufficiale.
Ho conosciuto il Thetahealing.
Sono operatore Reiki.
Ho seguito un seminario di Brian Weiss di ipnosi regressiva oltre a leggere quasi tutti i suoi libri.
Ho un grosso interesse per le pratiche meditative.
Ho praticato TaiChi.
Mi sono avvicinato ai Fiori di Bach intorno al 2000 quando sono entrato in possesso del mio primo libro sull'argomento (Terapia con i Fiori di Bach della dott.ssa Scheffer). A quel periodo risalgono i miei primi esperimenti di autoterapia.
Negli ultimi anni l'interesse è diventato una passione e dopo aver conosciuto i libri del dott. Ricardo Orozco ho seguito uno dei suoi Master di Floriterapia descrittiva e vari suoi seminari in un percorso formativo che mi ha portato a conseguire tra i primi italiani il diploma di Floriterapeuta secondo il metodo del dott. Ricardo Orozco.
La Floriterapia mi permette di colmare le lacune della medicina corrente troppo legata a definire dei quadri schematici negli ambiti della medicina specialistica mentre i pazienti comunicano spesso problematiche che travalicano campi così ristretti ma che sicuramente sono espressione del loro livello di sofferenza.
Ulteriore atto di questo mio percorso professionale è l'idea di aprire un blog che possa spiegare il mio concetto di benessere. Una forma di benessere in cui ci possiamo sentire trasformati ma mai alterati. Un blog che proponga una medicina integrata, in cui si possa trasmettere il concetto che la vera guarigione non si ottiene semplicemente liberandosi delle malattie ma delle condizioni che consentono la loro insorgenza.
Un blog che ci aiuti a riconoscere i veleni che minacciando la nostra mente ed il nostro spirito minano la nostra salute anche nel corpo fisico.
Un blog che aiuti nella ricerca della salute al di là dei limiti imposti dalla medicina specialistica.
Allora ritengo doveroso presentarmi.
Mi chiamo Eugenio Arturi.
Sono il quarto di cinque figli per cui crearmi una identità che mi distinguesse dagli altri è sempre stato un mio pallino.
Ho sempre amato organizzare serate con gli amici o con i parenti più stretti, mi piace cucinare per cui in certe occasioni riesco a dare sfogo a questo mio hobby.
In alcuni periodi preferisco ritirarmi e starmene in disparte preso dai miei libri, dai miei pensieri, dai miei progetti, dalle mie meditazioni o per ascoltare musica.
Se non avessi fatto il medico avrei fatto il matematico o chissà forse avrei provato a fare l'autore comico.
Nella vita oggi sono un Cardiologo libero professionista ma preferisco definirmi Professionista Libero.
Ho avuto una formazione accademica istituzionale fino a conseguire la Specializzazione in Cardiologia.
Per qualche anno ho pensato che sarei stato destinato alla carriera universitaria ma ero legato al "carro" sbagliato.
Più tardi ho maturato la convinzione che tutti i "carri" possano essere "sbagliati".
Così già prima della laurea ho voluto conoscere la Medicina Omeopatica ed ho frequentato la Scuola triennale del prof. Antonio Negro a piazza Navona, ho avuto il piacere e l'onore di sentire tra gli altri le lezioni di personaggi autorevoli dell'ambiente internazionale del calibro di Paschero ed Ortega.
Da cardiologo "istituzionale" ho avuto varie esperienze di lavoro: in unità coronarica, in case di cura private, sono stato responsabile di un servizio di cardiologia.
Tutte hanno arricchito il mio bagaglio ma la mia formazione omeopatica mi ha influenzato nel modo di vedere la mia professione senza le limitazioni imposte dalla mia specializzazione.
Un giorno un paziente "cardiopatico" nel corso della visita manifestò tutta la sua preoccupazione per una questione familiare che per lui era diventata tutto, molto più importante dei suoi problemi di salute. Ripensai ad una frase che Ortega ripeteva spesso nelle sue lezioni: "dobbiamo curare ciò di cui realmente soffre il paziente" ma la medicina corrente non ha armi per lenire certe sofferenze e fui ulteriormente motivato nel mio percorso al di fuori della medicina ufficiale.
Ho conosciuto il Thetahealing.
Sono operatore Reiki.
Ho seguito un seminario di Brian Weiss di ipnosi regressiva oltre a leggere quasi tutti i suoi libri.
Ho un grosso interesse per le pratiche meditative.
Ho praticato TaiChi.
Mi sono avvicinato ai Fiori di Bach intorno al 2000 quando sono entrato in possesso del mio primo libro sull'argomento (Terapia con i Fiori di Bach della dott.ssa Scheffer). A quel periodo risalgono i miei primi esperimenti di autoterapia.
Negli ultimi anni l'interesse è diventato una passione e dopo aver conosciuto i libri del dott. Ricardo Orozco ho seguito uno dei suoi Master di Floriterapia descrittiva e vari suoi seminari in un percorso formativo che mi ha portato a conseguire tra i primi italiani il diploma di Floriterapeuta secondo il metodo del dott. Ricardo Orozco.
La Floriterapia mi permette di colmare le lacune della medicina corrente troppo legata a definire dei quadri schematici negli ambiti della medicina specialistica mentre i pazienti comunicano spesso problematiche che travalicano campi così ristretti ma che sicuramente sono espressione del loro livello di sofferenza.
Ulteriore atto di questo mio percorso professionale è l'idea di aprire un blog che possa spiegare il mio concetto di benessere. Una forma di benessere in cui ci possiamo sentire trasformati ma mai alterati. Un blog che proponga una medicina integrata, in cui si possa trasmettere il concetto che la vera guarigione non si ottiene semplicemente liberandosi delle malattie ma delle condizioni che consentono la loro insorgenza.
Un blog che ci aiuti a riconoscere i veleni che minacciando la nostra mente ed il nostro spirito minano la nostra salute anche nel corpo fisico.
Un blog che aiuti nella ricerca della salute al di là dei limiti imposti dalla medicina specialistica.
Era qualche anno che non la vedevo caro Dott Arturi, ma con immenso piacere accompagnando mia mamma x un controllo, ho trovato la stessa energia positiva e professionalità che ricordavo. Grazie. Isabella
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