Oggi parliamo di Borsa che, dopo la crisi patita nei primi mesi dall’esordio della pandemia, ha mostrato, nel corso del 2021, una graduale e progressiva crescita dei principali indici.
A titolo esemplificativo ho voluto mostrare nell’immagine di copertina l’andamento dell’indice FTSE MIB.
Ci capita spesso di sentire di prodigiose performances finanziarie dei titoli collegati alla produzione e commercializzazione di prodotti farmaceutici indirizzati alla cura e prevenzione del Covid 19 a cominciare dai vaccini stessi.
Per questo ho voluto analizzare, nello stesso periodo, l’andamento delle azioni Pfizer, principale attore in campo, in concorrenza solamente con Moderna (considerata la prematura dipartita di Astrazeneca e la estromissione di Johnson & Johnson dal mercato dei "Booster").
Anche in questo caso possiamo confermare la generale tendenza alla crescita del titolo nel corso dell’anno. Ma con un andamento più particolare.
Analizzando da profani questa curva possiamo notare un andamento più irregolare caratterizzato dalla presenza di diversi “picchi”.
Il primo compare alla fine del 2020. E' di quel periodo la pubblicazione sul New England Journal of Medicine dello studio che ha testato l’efficacia del vaccino su una popolazione di oltre 43000 soggetti suddivisi in due gruppi. Sulla base di tale studio le principali organizzazioni sanitarie (FDA, EMA ed AIFA, per citare le più importanti per noi) hanno approvato la distribuzione del vaccino.
I picchi successivi coincidono, non del tutto casualmente, con i principali provvedimenti varati dal governo Draghi nel corso dell’anno.
Abbiamo quindi una salita decisa immediatamente dopo il Decreto legge del 1 aprile 2021 (n° 44) con il quale venivano sancite da una parte l’obbligo vaccinale per tutti gli operatori sanitari e, dall’altra parte, la non perseguibilità medico-legale dei medici vaccinatori.
Al 1 luglio risale una prima formulazione della certificazione verde, per ottenere la quale era privilegiato chi era stato sottoposto a vaccinazione, meglio se con due dosi. Anche in questo caso la curva presenta un'ulteriore salita.
Un passo successivo, ed un’ulteriore spinta alla crescita del titolo azionario, è stato determinato dall’obbligo di certificazione verde per gran parte dei lavoratori avvenuto a partire dal 15 ottobre.
Non possiamo ancora prevedere cosa provocheranno le più recenti disposizioni in base alla quale è stato dapprima istituito il Green Pass rafforzato fino all’introduzione dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini che abbiano almeno 50 anni.
Sulla carta quest’ultima “spinta” potrebbe trovare sul campo due nuovi concorrenti per Pfizer: il vaccino Novavax autorizzato il 22 dicembre da AIFA ed il Valneva di imminente autorizzazione.
Ma riusciranno queste due nuove unità a diventare effettivamente due risorse in concorrenza con i colossi già in campo?
Non vorrei che questa potente campagna di promozione della vaccinazione, nei tempi e nei modi, tradisca il malcelato scopo di favorire gli investimenti in una sola direzione.
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