Scleranthus |
Honeysuckle |
La medicina ai giorni nostri non è più la medicina dei nostri padri. E’ una medicina che ricerca ambiti di competenza sempre più ristretti e particolari dove l’unità dell’essere umano, del malato, è persa ed il quadro morboso è incasellato in una interminabile rassegna di patologie. La pratica medica corrente è sempre più orientata a definire una patologia, a costo di inventarla, perché così facendo risulta consequenziale percorrere uno specifico protocollo diagnostico e terapeutico.
Qualcuno rimpiange i medici che potevano curare tutto. Il rammarico è per una medicina che ha perso la visione d’insieme a vantaggio dell’ infinita proliferazione di ambiti specialistici.
Vervain |
Fa da contraltare, alla deriva della medicina ufficiale nell’oceano della multispecialità, il continuo sbocciare di discipline “olistiche” sempre nuove che nel paziente non considerano solamente l’unità corpo-mente ma che ne comprendono addirittura anche la componente spirituale in accordo con i dettami di una filosofia “New Age”.
Il panorama “salutistico” pertanto si è arricchito di “santoni” e “ciarlatani” che spesso svolgono “un esercizio abusivo della professione medica” sfruttando la “dabbenaggine” di pazienti facilmente manipolabili.
Willow |
Queste ultime affermazioni sono espressioni frequenti nel panorama sanitario moderno troppo spesso rivolto a denigrare tutto ciò che esula dagli indirizzi imposti dalla “medicina egemone”. Non va sottovalutato, a tal proposito, lo scarso rispetto nelle capacità degli utenti di scegliere un terapeuta in base al principio, mai sufficientemente caldeggiato negli ambienti istituzionali, della “libertà di cura”.
La polemica, alla fine dei conti, penalizza l’ambiente medico che o tende ad abbracciare percorsi “alternativi”, mantenendo pochi e superficiali contatti con la pratica medica ufficiale, oppure rimane rigidamente ancorato al sentiero imposto dalla pratica corrente, con scarsa apertura verso strategie diagnostiche e terapeutiche non convenzionali. Dall’altra parte della “barricata”, o meglio, della scrivania, il paziente continua a riferire in maniera assai più complessa uno stato di sofferenza che non può essere definito malattia ma malessere, non un’entità estranea che se ne è impossessata ma uno stato esistenziale alterato.
Una particolare fase della vita, come un cambiamento di lavoro, un trasloco, o uno stato emotivo particolare legato a rapporti difficili in famiglia o nell’ambiente di lavoro o alla scomparsa di una persona cara, sono elementi che vengono abitualmente citati dai nostri pazienti nel definire una situazione patologica. Questi preamboli considerati imprescindibili da gran parte dei pazienti vengono però regolarmente cassati nella definizione del quadro patologico operata dal medico per puntare dritto ad una diagnosi “di malattia” che permetta il trattamento “specifico” più adeguato.
Una particolare fase della vita, come un cambiamento di lavoro, un trasloco, o uno stato emotivo particolare legato a rapporti difficili in famiglia o nell’ambiente di lavoro o alla scomparsa di una persona cara, sono elementi che vengono abitualmente citati dai nostri pazienti nel definire una situazione patologica. Questi preamboli considerati imprescindibili da gran parte dei pazienti vengono però regolarmente cassati nella definizione del quadro patologico operata dal medico per puntare dritto ad una diagnosi “di malattia” che permetta il trattamento “specifico” più adeguato.
Cerato |
Non ci si può stupire se poi sempre più soggetti si lascino “abbindolare” e coinvolgere in pratiche terapeutiche considerate non ortodosse.
La mia scelta è quella di approfondire delle tecniche mediche volte a dare maggior respiro alla definizione del quadro morboso non limitandolo alla schematica definizione di una “malattia” ma considerando al tempo stesso, nei soggetti che esprimano questo desiderio, tutti i processi che in una particolare situazione, possano avere comportato una condizione di malessere. Tutto ciò non è possibile con gli strumenti della medicina ufficiale ma approfondendo concetti e metodologie di terapie mediche non convenzionali in un ambiente che può essere definito di Medicina Integrata.
Piccola spiegazione delle immagini inserite ad integrazione del testo:
Honeysuckle è il Fiore di Bach della nostalgia, del rimpianto
Vervain è il Fiore di Bach per i "fanatici"
Willow, il Fiore del rancore, della polemica
Cerato, il fiore di chi segue le mode e non è in grado di percorrere una via indipendente
l'immagine iniziale rappresenta, in maniera scherzosa, Scleranthus, il Fiore di Bach di chi è indeciso tra due direzioni e non sa scegliere
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