MA COME AGISCONO I FIORI DI BACH?









Un recente articolo del Dott. Ricardo Orozco, che, oltre ad essere il mio maestro, può essere considerato uno dei più autorevoli studiosi ed innovatori della Floriterapia a livello internazionale, analizza le possibili modalità in cui si manifesta l'azione dei Fiori di Bach.
La particolarità degli articoli di Orozco è che i suoi contenuti, essendo frutto di un'esperienza diretta, sono ampiamente condivisibili.
Nel suo articolo l'autore indica fondamentalmente due meccanismi differenti ma non alternativi. Addirittura ammette che ne possano essere individuati ancora degli altri. 
Schematicamente, comunque, indica due possibili modalità d'azione.

La prima, "dal di fuori al di dentro" coinvolge la mente in un processo di consapevolezza di un cambiamento, un'evoluzione. Come se in una sorta di trasposizione (o "metaposizione" come la definisce lui) ci osservassimo dall'esterno,  così come ci osserverebbe un estraneo.
Il secondo processo, "dal di dentro al di fuori", esclude la mente cosciente ed è più presente a livello istintivo ("animale" come lo definisce Orozco). E' il processo che si verifica negli animali trattati con le essenze che modificano i loro comportamenti inconsapevolmente ma verso atteggiamenti più sani ed equilibrati. Lo stesso processo, però, si può verificare anche nelle persone trattate che possono modificare i loro atteggiamenti, le loro reazioni, per lo meno inizialmente in maniera non cosciente. Senza passare pertanto per la mente ma per un livello di coscienza più elevato. Ciò si può verificare anche quando il cliente assume i Fiori inconsapevolmente in quanto sono somministrati al di fuori di un procedimento terapeutico definito o in maniera occulta, pratica che Orozco non condivide.
Il ruolo del Floriterapeuta è fondamentale per riconoscere se, e in quale misura i due differenti processi si stiano verificando in quanto a lui è delegato il compito di accompagnare il cliente nel processo di guarigione.
Nel primo caso deve spiegare come i cambiamenti che  avverte siano espressione dell'azione specifica dei Fiori somministrati. 
Nel secondo  far emergere un processo, sempre dovuto all'azione dei Fiori, che all'esterno è manifesto ma che dall'interno il cliente ancora non percepisce. 
La consapevolezza di quello che sta succedendo serve per rendere il  cliente più partecipativo nel processo terapeutico e per indirizzarlo ad un risultato migliore.
In questo modo, conclude Orozco, chi assume regolarmente  i Fiori di Bach, in un modo o nell'altro, finisce sempre per vincere.
Come accennavo all'inizio io credo che queste osservazioni siano senza ombra di dubbio vere e condivisibili.
Generalmente siamo portati a considerare solamente la prima modalità d'azione, quella che passa dalla consapevolezza del cambiamento che il cliente stesso ci comunica.
E' esperienza comune, invece, come spesso di un effetto benefico della Floriterapia ne abbia percezione più che il cliente stesso, tutto ciò che lo circonda.
A me è capitato recentemente che la segretaria di uno studio medico la quale si è sempre lamentata dell'"antipatia" che le suscitava una mia cliente, mi abbia confessato come adesso trovi quella stessa persona più affabile, comunicativa e, tutto sommato, "simpatica"!
Il prossimo sforzo sarà quello di individuare il trattamento giusto per quella segretaria.




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