Al
loro turno i tre entrarono nella mia stanza. La madre, un’ottantenne con una
faccia serena, come quella di tante sue cotanee, serena soprattutto se
paragonata alle espressioni evidentemente preoccupate dei due figli.
Dei due la
femmina non solo con l’espressione ma anche con il suo racconto riferiva di una madre in uno stato seriamente compromesso e che probabilmente
non aveva più alcun organo funzionante a sufficienza. Il maschio, da parte sua,
era impietrito e rassegnato di fronte a tal
concentrato di patologie.In risposta al mio tentativo di “raccogliere” l’anamnesi il
ruolo di protagonista se lo contendevano i due figli che cercavano di illustrarmi
con dovizia di particolari tutte le sofferenze della mamma così come tutte le
sue intolleranze farmacologiche.
In realtà la situazione non era così grave come i figli la
dipingevano e, di fronte ad una candida ammissione, da parte della diretta
interessata, di sentirsi meglio da qualche settimana, il figlio
l’apostrofava con un “ma come?” mentre la figlia continuava a segnalarmi
l’eccessivo pallore del volto della madre e la sua evidente difficoltà a
respirare.
Più passava il tempo più l’anziana donna ostentava una
sensazione di rilassamento e beatitudine che, all’occhio dei figli, era del tutto incompatibile con la gravità del suo quadro clinico.
Il colpo di grazia, per i due scudieri, è stato inferto da me
quando ho espresso il mio giudizio finale: “signora complimenti, l’ho trovata molto bene!”
Come possiamo spiegare questa scena molto comune?
Con riferimento ai Fiori di Bach il nostro pensiero si rivolge immediatamente a Chicory.
Con riferimento ai Fiori di Bach il nostro pensiero si rivolge immediatamente a Chicory.
La dott.ssa Mechtild Scheffer definisce Chicory “la madre
bisognosa”.
Secondo Bach Chicory ha una visione dell’amore distorta e la sua missione spirituale è quella di imparare la lezione dell’Amore.
La nota "caratteriale" più spesso riferita a Chicory è la capacità di manipolare il prossimo facendo leva sulla sua abilità naturale nel riconoscere le debolezze altrui.
La "stortura" più spesso rilevabile riferendosi all'essenza Chicory è una sua descrizione "caricaturale" che ci spinge a sottovalutarne la sofferenza più profonda.
Dobbiamo ricordare che i Fiori di Bach sono un importante strumento terapeutico per cui lo scopo della nostra osservazione è riconoscere i caratteri distintivi di tale sofferenza che può evolvere verso patologie reali.
Stando alla spiegazione dello stesso Bach è nell'incapacità di riconoscere l'amore del prossimo che va individuata l'origine del malessere di Chicory.
Orozco la definisce come una sensazione profonda di angoscia proponendone quindi un'associazione con Sweet Chestnut (correntemente indicato come il "Fiore dell'angoscia").
Quando vediamo una Chicory, genericamente rappresentata come una madre, ci appare una donna
"capricciosa" che non sentendosi amata mette in atto una serie di azioni volte ad attirare le attenzioni delle persone vicine (i figli, soprattutto, o il marito) facendo leva sui loro sentimenti di affetto (che lei non riconosce) andando così a stimolare, da abile manipolatrice, preoccupazione, sensi di colpa, senso del dovere (a volte arriva addirittura a ricattare le sue "prede"). Quando questo gioco ha ottenuto il suo scopo, cessa. E' quello che si è verificato con la signora della storiella che, posta al centro delle attenzioni di un medico e dei suoi due figli, non ha avvertito più la necessità di ostentare una sofferenza.
Ma nel momento in cui queste attenzioni non fossero disponibili? Probabilmente le patologie che sembrano "inventate" diventerebbero reali.
Ed è proprio per questo che non dobbiamo, nell'analisi dei Fiori di Bach, fermarci agli stereotipi, perché è sulla sofferenza più profonda, che spesso è mascherata da atteggiamenti caricaturali, che le essenze svolgono la loro reale azione curativa.
Secondo Bach Chicory ha una visione dell’amore distorta e la sua missione spirituale è quella di imparare la lezione dell’Amore.
La nota "caratteriale" più spesso riferita a Chicory è la capacità di manipolare il prossimo facendo leva sulla sua abilità naturale nel riconoscere le debolezze altrui.
La "stortura" più spesso rilevabile riferendosi all'essenza Chicory è una sua descrizione "caricaturale" che ci spinge a sottovalutarne la sofferenza più profonda.
Dobbiamo ricordare che i Fiori di Bach sono un importante strumento terapeutico per cui lo scopo della nostra osservazione è riconoscere i caratteri distintivi di tale sofferenza che può evolvere verso patologie reali.
Stando alla spiegazione dello stesso Bach è nell'incapacità di riconoscere l'amore del prossimo che va individuata l'origine del malessere di Chicory.
Orozco la definisce come una sensazione profonda di angoscia proponendone quindi un'associazione con Sweet Chestnut (correntemente indicato come il "Fiore dell'angoscia").
Quando vediamo una Chicory, genericamente rappresentata come una madre, ci appare una donna
"capricciosa" che non sentendosi amata mette in atto una serie di azioni volte ad attirare le attenzioni delle persone vicine (i figli, soprattutto, o il marito) facendo leva sui loro sentimenti di affetto (che lei non riconosce) andando così a stimolare, da abile manipolatrice, preoccupazione, sensi di colpa, senso del dovere (a volte arriva addirittura a ricattare le sue "prede"). Quando questo gioco ha ottenuto il suo scopo, cessa. E' quello che si è verificato con la signora della storiella che, posta al centro delle attenzioni di un medico e dei suoi due figli, non ha avvertito più la necessità di ostentare una sofferenza.
Ma nel momento in cui queste attenzioni non fossero disponibili? Probabilmente le patologie che sembrano "inventate" diventerebbero reali.
Ed è proprio per questo che non dobbiamo, nell'analisi dei Fiori di Bach, fermarci agli stereotipi, perché è sulla sofferenza più profonda, che spesso è mascherata da atteggiamenti caricaturali, che le essenze svolgono la loro reale azione curativa.
Chicory (ovviamente) |
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