Diversamente da quanto possiate pensare, lo scopo che mi ha spinto ad elaborare questo post non è quello di illustrare le molteplici proprietà terapeutiche di questa radice.
Il mio intendimento è assai più frivolo.
Gli appassionati di medicine naturali sicuramente già conoscono tutte le doti dello zenzero e tutti i benefici che l’organismo può trarre dalla sua assunzione per le proprietà digestive, antinfiammatorie, antimicrobiche ed analgesiche, per citare solo quelle più riconosciute.
Lo zenzero è utilizzato come coadiuvante nelle diete per la sua capacità di “sgonfiare la pancia" ma anche per contribuire a risolvere i più svariati disturbi digestivi: nausea, digestione rallentata, meteorismo, intolleranze alimentari, ernia jatale, ulcera, colon irritabile, disbiosi intestinali.
Lo zenzero è utilizzato in tisane, polveri, olii ed estratti ma ha anche caratteristiche alimentari particolari per cui è spesso ingrediente di piatti preparati seguendo principi di una moderna cucina “fusion”. Eh già, perché sicuramente, andando a ricercare nei vecchi libri di cucina più rappresentativi della tradizione culinaria nazionale, difficilmente potremmo trovarvi ricette a base di zenzero.
Gari: zenzero sotto aceto di mele e zucchero (a destra) |
E’ soprattutto con la diffusione nel nostro territorio di cucine etniche che ne abbiamo imparato ad apprezzare anche il sapore.
A tal proposito, proprio leggendo qualche giorno fa una rivista di cucina contemporanea, notando quanto frequentemente lo zenzero venga utilizzato, ho avuto una specie di “illuminazione”.
Mi è venuta in mente una precisa domanda: “ma fino a qualche anno fa chi, nei territori della cultura occidentale, avrebbe mai tenuto in considerazione lo zenzero? “(l’espressione che mi era venuta in mente era decisamente più colorita, ma poco in linea con lo stile di questo blog).
E’ stato quello il momento in cui ho maturato il concetto "effetto zenzero".
Niente a che vedere, quindi, con le proprietà della pianta, né con il gusto che è in grado di trasmettere agli alimenti.
Il termine effetto zenzero vuole riferirsi alla storia dello zenzero alle nostre latitudini. Una pianta che ha tante proprietà da sempre ma che la cultura occidentale ha iniziato a considerare solo da alcuni anni facendola diventare protagonista sia in ambito terapeutico che in quello alimentare.
Ecco quindi che lo zenzero diventa simbolo dell’esperienza di tutte quelle persone che dopo anni di frustrazioni, di sacrifici, di emarginazione, di scelte considerate sbagliate, se non addirittura risibili, diventano in qualche modo protagoniste della vita sociale, acquisendo una visibilità che mai ci si sarebbe aspettati.
Opinionisti, “Youtuber”, animali da tastiera, che di colpo raggiungono una inaspettata notorietà, potendo arrivare a diventare dei veri e propri influencer.
Potrei fare decine di esempi, basta sfogliare qualsiasi social network, per trovare il “gruppo del liceo”, il nostro liceo, amministrato da qualcuno che non ricordiamo più o che ricordiamo come una figura marginale ai tempi della scuola. Oppure individui di dubbie competenze o con una preparazione approssimativa, o che hanno indirizzato la loro formazione culturale in un'area di interesse molto particolare, per usare un eufemismo, di nicchia, che hanno avuto l'occasione per raggiungere un ampio pubblico proponendo pagine personali che riescono a coinvolgere migliaia di lettori (followers) nel campo della politica, della finanza, della moda, della cucina o anche della medicina. Quelle stesse persone si trovano a vivere un vero e proprio “effetto zenzero” imperversando sui canali mediatici di tutti i tipi.
Non ritengo giusto portare esempi con nomi e cognomi ma sono sicuro che a chiunque di voi voglia leggere questo post verrà in mente una persona o più a cui il concetto di effetto zenzero calzi a pennello.
Qualcuno forse vedrà proprio se stesso descritto in questo modo.
Cosa dire della Floriterapia riguardo all'effetto zenzero?
Con una mente orientata alla floriterapia, non posso che pensare, a questo punto, a quali scenari, nel campo della terapia con i Fiori di Bach, si potrebbero prospettare in tali situazioni. Soprattutto a supporto di chi si dovesse sentire coinvolto in una situazione che potrebbe configurare un effetto zenzero.
Nella storia di queste persone c'è, molto spesso, una vita vissuta ai margini che fa pensare ad individui con larghi tratti Larch, fiore caratterizzato da scarsa autostima, che, al momento di scegliere la propria attività per il futuro, hanno evitato ambienti competitivi e di impegno, per orientarsi verso ambiti poco richiesti, poco frequentati e poco visibili. Sono i tratti caratteristici dei soggetti Mimulus, a volte frenati anche da una predisposizione al pessimismo (Gentian).
L'effetto zenzero comporta un improvviso cambiamento, è un evento che richiede un fiore come Walnut per far si che si riesca a gestire la trasformazione, nel bene e nel male, senza farsi travolgere dagli eventi.
Tutte quelle persone che dovessero vivere una trasformazione di tal genere positivamente e con soddisfazione, potrebbero richiedere solo fiori come il citato Walnut eventualmente associato a Wild Oat, altro fiore che, nelle fasi di cambiamento e no ci fornisce una direzione precisa affinché tutte le nostre risorse vengano orientate positivamente e non disperse. Pensiamo, per fare un esempio, all' amministrazione di un eventuale guadagno economico che potrebbe derivare da una posizione simile oppure alla gestione della stessa notorietà inaspettata. Sono entrambe situazioni positive ma che potrebbero essere ottimizzate con il supporto della floriterapia.
Laddove la trasformazione fosse vissuta con soddisfazione ed equilibrio, come dicevo, il ricorso alla floriterapia o a qualunque altra forma di supporto avrebbe scarso significato.
Ma molto spesso dopo tali trasformazioni potrebbero emergere sensazioni come il risentimento, eventualmente covato negli anni di "emarginazione" e sofferenza. Un risentimento ben rappresentato da Willow, che potrebbe esplodere al momento del riscatto. Naturale assistenza a Willow può essere fornita da Honeysuckle, il fiore di Bach che aiuta a liberarci del peso del passato, soprattutto quando il passato richiama traumi fisici o morali (Star of Bethlehem non può mancare in questi casi nel cocktail).
Lo spirito di rivalsa, se non controllato (e non dimentichiamo che il fiore da utilizzare per evitare la perdita di controllo è Cherry Plum) potrebbe portarci ad evolvere verso una personalità narcisistica (ben rappresentata dal fiore Beech) o addirittura verso una tipologia spocchiosa ed autoritaria, poco tollerante della contraddizione e dialetticamente molto aggressiva (quasi un "hater" mediatico): Vine secondario.
In altri casi il risentimento è vissuto con le emozioni di chi nella vita non ha avuto tutto quello che meritava (Chicory) con la disposizione ad esprimere tutte le capacità manipolatorie per indurre nel prossimo il senso di colpa.
Se chi vive l'effetto zenzero non si libera della propria autostima (Larch) considerando pertanto non del tutto meritato il successo raggiunto, potrebbe sviluppare molti sensi di colpa (Pine) che potrebbero indurlo a caricarsi di lavoro e responsabilità (Elm) per consentirgli di rimediare al misfatto di aver dato un senso ai propri sacrifici.
All'opposto ci sarà chi perderà il senso della misura e penserà che tutto gli sia oramai consentito esagerando nelle esternazioni come spesso capita ai soggetti Vervain.
Ovviamente sono molteplici gli scenari possibili e non possono essere analizzati in un semplice post.
Sicuramente avrò modo, in futuro, di illustrare in maniera meno vaga, qualche caso di cronaca o di vita vissuta, per analizzare ulteriori aspetti di questo fenomeno che qui ho trascurato.
Nella storia di queste persone c'è, molto spesso, una vita vissuta ai margini che fa pensare ad individui con larghi tratti Larch, fiore caratterizzato da scarsa autostima, che, al momento di scegliere la propria attività per il futuro, hanno evitato ambienti competitivi e di impegno, per orientarsi verso ambiti poco richiesti, poco frequentati e poco visibili. Sono i tratti caratteristici dei soggetti Mimulus, a volte frenati anche da una predisposizione al pessimismo (Gentian).
L'effetto zenzero comporta un improvviso cambiamento, è un evento che richiede un fiore come Walnut per far si che si riesca a gestire la trasformazione, nel bene e nel male, senza farsi travolgere dagli eventi.
Walnut fiore fondamentale nei processi di trasformazione |
Laddove la trasformazione fosse vissuta con soddisfazione ed equilibrio, come dicevo, il ricorso alla floriterapia o a qualunque altra forma di supporto avrebbe scarso significato.
Ma molto spesso dopo tali trasformazioni potrebbero emergere sensazioni come il risentimento, eventualmente covato negli anni di "emarginazione" e sofferenza. Un risentimento ben rappresentato da Willow, che potrebbe esplodere al momento del riscatto. Naturale assistenza a Willow può essere fornita da Honeysuckle, il fiore di Bach che aiuta a liberarci del peso del passato, soprattutto quando il passato richiama traumi fisici o morali (Star of Bethlehem non può mancare in questi casi nel cocktail).
Willow, il fiore legato al risentimento |
In altri casi il risentimento è vissuto con le emozioni di chi nella vita non ha avuto tutto quello che meritava (Chicory) con la disposizione ad esprimere tutte le capacità manipolatorie per indurre nel prossimo il senso di colpa.
Se chi vive l'effetto zenzero non si libera della propria autostima (Larch) considerando pertanto non del tutto meritato il successo raggiunto, potrebbe sviluppare molti sensi di colpa (Pine) che potrebbero indurlo a caricarsi di lavoro e responsabilità (Elm) per consentirgli di rimediare al misfatto di aver dato un senso ai propri sacrifici.
All'opposto ci sarà chi perderà il senso della misura e penserà che tutto gli sia oramai consentito esagerando nelle esternazioni come spesso capita ai soggetti Vervain.
Ovviamente sono molteplici gli scenari possibili e non possono essere analizzati in un semplice post.
Sicuramente avrò modo, in futuro, di illustrare in maniera meno vaga, qualche caso di cronaca o di vita vissuta, per analizzare ulteriori aspetti di questo fenomeno che qui ho trascurato.
L'augurio, per tutti, è quello di vivere in prima persona un effetto zenzero in piena armonia!
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