LA PAURA DEL VIRUS



Un virus  che non si era mai manifestato prima  sta terrorizzando il pianeta. La sua diffusione è stata rapida e molto estesa, una pandemiaAltrettanto rapida ed estesa è stata la diffusione del terrore che origina dai tanti dubbi.

Il primo, e più pressante, riguarda i danni che l'epidemia potrebbe creare e quale fetta della popolazione mondiale  potrebbe essere contagiata o addirittura uccisa. I primi a subirne le conseguenze sono stati , al solito, i più deboli, gli anziani,  o soggetti con patologie gravi già in atto. Ma si fa sempre più insistente la voce di casi complicati e, a volte, mortali, in soggetti giovani e, peraltro, in buona salute. E sempre più spesso è contagiato e si ammala, anche gravemente, il personale (medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari) che lavora presso le strutture di ricovero. 
Quotidianamente viene fornita una panoramica aggiornata dell'andamento della situazione a livello mondiale da molti siti istituzionali, primo tra tutti, quello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Per quanto riguarda la nostra nazione, il sito della Protezione Civile offre una panoramica dettagliata aggiornata quotidianamente. 


Una stima più precisa della rilevanza clinica di questa epidemia l' avremo solamente tra diversi mesi, quando potremo analizzare l'andamento della mortalità totale. Potrebbe apparire come una osservazione dettata dal cinismo, ma se andiamo a cercare sul sito dell'ISTAT i dati mensili di bilancio demografico in Italia, troviamo una variabilità della mortalità totale da un mese all'altro. A gennaio 2019, per esempio, si sono calcolati oltre 20000 decessi in più (in totale 68209) rispetto al mese di giugno dello stesso anno (47563). Nel 2018 la differenza rilevata tra i due stessi mesi  era addirittura più evidente (69615 vs 45460). Questi dati sono verosimilmente legati all' incremento della mortalità causato dal picco influenzale invernale. Secondo i più "ottimisti" la COVID 19 altro non è se non una sindrome influenzale il cui andamento epidemiologico non può essere mitigato da una campagna vaccinale preventiva, in quanto non abbiamo a disposizione alcun vaccino.  Rimanendo sul tema dell'analisi dei dati numerici, comunque, potremmo trovarci di fronte ad uno scenario differente quando andremo ad analizzare i risultati regione per regione, perché allora potremo percepire la dimensione dell'epidemia nei diversi territori. Ci renderemo così conto che in Lombardia (per citare la regione più colpita) il problema ha avuto una portata non paragonabile a quella rilevabile  nelle regioni del Centro-Sud Italia. Solamente dall'analisi dei numeri, che vedremo però tra qualche mese, potremo fare ulteriori valutazioni a riguardo. 


I dati dell'OMS del 28/03/2020




Altro aspetto che spaventa è la mancanza di una terapia sicuramente efficace. Spesso si ricorre a terapie "sintomatiche" ovvero volte alla cura dei sintomi e non a debellare la malattia. Abbiamo assistito alla promozione di diversi "nuovi" farmaci antivirali o all'utilizzo "off-label" (ovvero fuori dalle indicazioni proposte in scheda tecnica) di farmaci antimalarici, di anticorpi monoclonali o altri farmaci utilizzati  per patologie croniche di altra natura. I risultati ottenuti sono stati eterogenei ma generalmente poco confortanti e difficilmente sapremo quanto influiscano su ciò anche interessi "commerciali". Ancora più dibattuto è il tema di un'ipotetica vaccinazione,  più di uno studioso ha sollevato dubbi sull'efficacia di un ipotetico vaccino per il virus in questione (SARS COV2), un virus ad RNA, definito da alcuni ricercatori estremamente mutevole, per cui lo sviluppo eventuale di un vaccino difficilmente potrebbe garantire un'immunizzazione preventiva efficace, visto che è anche messa in dubbio la durata e l'efficacia dell'immunità sviluppata da chi ha contratto, e superato, l'infezione.
Anche la carenza di strutture di ricovero dove accogliere tutti i malati è causa di terrore. Questo aspetto potrebbe aver determinato differenti evoluzioni del quadro clinico. In Cina abbiamo avuto (se i dati forniti sono corretti) poco più di 81000 contagiati e i morti totali sono stati in percentuale poco meno del 4% (ma valuteremo in futuro quanto i dati forniti dall'autorità cinese siano stati precisi). In Italia i contagiati hanno superato i numeri della Cina ma la mortalità  sfiora l’11% (per tutti i dati faccio riferimento alle tabelle fornite oggi, 28/03/2020, dall’OMS). 
Io credo che questa particolarità del caso Italia meriti qualche spiegazione da parte delle autorità competenti. E' opinione diffusa che una politica volta per anni al risparmio in Sanità abbia portato alla attuale carenza in tema di risorse, strutture, personale e terapie.
Una disposizione che non può essere discussa, e che personalmente condivido, è la politica di "contenimento" dell'infezione che si esprime con evitando le occasioni di contagio.
Pertanto #iorestoacasa in una comfort zone dove è difficile che il virus possa entrare, in un isolamento che non va inteso come una punizione ma come una protezione.
Certamente però, tutti gli assertori dell'evidente progresso scientifico della medicina moderna, dovranno un po'  ridimensionare questa loro opinione. Perché se la risposta scientifica più razionale ed innovativa, nel terzo millennio, deve essere chiudiamoci tutti in casa ed evitiamo il contagio! allora vuol dire che ha vinto il virus!

Visto pertanto che la Medicina Ufficiale ci fornisce pochi strumenti per combattere questa epidemia, vale la pena analizzare il problema da un altro aspetto, quello delle Medicine Naturali, ma senza entrare in una sterile competizione.
Quando tutto sarà finito avremo i numeri che ci conforteranno e ci permetteranno di constatare come tanti individui "contagiati" non svilupperanno la malattia o  soffriranno  di una forma lieve. Perché non dobbiamo considerare il virus come il solo determinante della patologia,  un ruolo altrettanto importante è svolto dal  terreno sul quale il virus va ad attecchire.
Sappiamo, dai nostri studi di Medicina (confesso che in questa occasione ho dovuto riprendere un testo di Medicina Interna, l'Harrison, per rinfrescare la memoria), che all'aggressione ad opera di un virus l'organismo produce una serie di meccanismi di resistenza. Mi riferisco ai sistemi di protezione cutanei o delle mucose (come l'attività muco-ciliare), all'attivazione di particolari cellule (Natural Killer) o alla produzione di sostanze antivirali naturali come l' Interferone fino all'attivazione del sistema immunitario con la produzione di anticorpi. Questo vuol dire che il contagio ad opera di un virus, di questo virus, non porta automaticamente alla malattia ma questa si verifica quando sono carenti i sistemi naturali di difesa.
Il sistema di protezione è in realtà assai più complesso, ma a me in questo ambito interessava solamente accennarne alcuni fra gli elementi più salienti.  

Un approccio secondo la Medicina Naturale deve favorire quei meccanismi che potenzino il nostro sistema difensivo naturale.
Non è mia intenzione, a questo punto, incentrare l'attenzione sui vantaggi offerti da vari integratori vitaminici (soprattutto le Vitamine C e D) o degli antiossidanti o di sostanze naturali come Propoli o Echinacea o Aloe Vera o chissà quante altre. Non voglio incentivare la corsa verso le Farmacie o Parafarmacie né gli acquisti on-line di prodotti naturali.
Per quanto possibile, non bisogna ricercare strumenti eccessivamente sofisticati, possono essere sufficienti piccole attenzioni.
E' risaputo che sotto stress aumenta la produzione di cortisolo ed adrenalina, ormoni che vanno ad indebolire le nostre difese.
Sappiamo quanto giovino al controllo dello stress tecniche come la Meditazione (qualunque disciplina noi vogliamo seguire) o lo Yoga o, in generale, tutte le tecniche di rilassamento. In questo periodo di riposo forzato in casa io proporrei anche a chi non ha mai praticato, di iniziare a sperimentare in piena autonomia. La Rete, attraverso siti come YouTube o i diversi Social Network, offre molti "tutorial". Lo scopo, in questo caso, non è quello di raggiungere gli obbiettivi di un'applicazione avanzata alla meditazione, ma solo quello di calmare la mente e, quindi, ridurre lo stress.

Anche la paura indotta da queste circostanze contribuisce ad alimentare lo stress per cui è giusto qualche volta distrarre la mente dall'ennesimo notiziario o dal contatto, anche telefonico, con tutte quelle persone che alimentano convinzioni "catastrofistiche" per impegnarsi nella lettura, in una pratica sportiva, in un qualsiasi hobby o nell'ascolto di musica.
Molto importante è anche il ruolo che può svolgere il contatto con la terra che deriva dalla cura delle piante o dal giardinaggio. 
Anche le abitudini di vita ed alimentari devono essere controllate per contenere il contagio. E' risaputo che il fumo inibisce l'attività muco-ciliare e favorisce le patologie respiratorie come anche l'inquinamento. L'eccesso alimentare e l'abuso di alcool veicolano la nostra energia su risorse diverse dalla difesa individuale. Visto che il tempo non ci manca e che tra le poche attività che ci vengono consentite c'è quella di andare a fare la spesa, facciamo attenzione a quello che compriamo e, ai prodotti confezionati dei supermercati,  preferiamo frutta e ortaggi freschi del mercato. 
Per chi fosse più avvezzo alle pratiche di medicina naturale vale la pena segnalare che uno dei pochi trattamenti preventivi proposti per il contagio da coronavirus è quello avanzato dalle Società Omeopatiche che hanno indicato una profilassi con Arsenicum Album 30CH, tre granuli da assumere ogni giorno per tre giorni consecutivi ripetendo l'operazione dopo un mese.
Lungi da me sostenere che la medicina naturale proponga una cura efficace contro la COVID 19. Come ho ripetutamente espresso in altri post, obbiettivo della medicina naturale non è sconfiggere la malattia ma sostenere il malato, in quanto la malattia stessa non si manifesta se non come espressione di una disarmonia all'interno dell'individuo.
Non posso neanche negare l'importanza di sistemi come l'assistenza respiratoria o i trattamenti di Terapia Intensiva nei soggetti affetti da forme gravi. 
Il mio suggerimento è pertanto di perseguire il più possibile una prevenzione naturale ma, in caso di malattia conclamata (di COVID 19) non bisogna sottovalutare il problema né cedere alle lusinghe di qualche santone che ci propone guarigioni miracolose, ma rivolgersi ai canali indicati dalle Autorità Sanitarie per la valutazione dei singoli casi e il supporto dei casi più gravi.











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