CHE NOSTALGIA!

La nostra generazione ha riscoperto la nostalgia.
La generazione dei miei genitori non se lo è potuto permettere. Ai loro tempi il nostalgico per antonomasia era un fascista, quindi nessuno ostentava la nostalgia.
Nell'epoca dei social networks la nostalgia è diventata virale. E la nostra è una nostalgia venata di compiacimento! Siamo diventati nostalgici di tutto. Siamo nostalgici di Carosello, dei pantaloni corti, del cortile, dell’oratorio, della scuola, del motorino, della tv in bianco e nero, del Monello e dell'Intrepido, dei primi videogiochi, degli stivaletti, degli occhiali da sole e … così via.
E in fondo non c’è niente di male.
(cliccando sul link potrete ascoltare Nostalgia di Emily Barker)

Ma può la nostalgia diventare un problema?

Non direttamente. 

Dobbiamo però considerare che la nostalgia implica il rivolgersi al passato, alle cose andate. Guardare al passato vuol dire guardare indietro quindi non guardare avanti. 
Quando rivolgersi al passato diventa un modo per non guardare al futuro, per rifiutare qualsiasi cambiamento, per rimpiangere valori non più attuali, per non essere al passo con i tempi allora possiamo avere dei problemi.
Qualsiasi trasformazione vogliamo ottenere dobbiamo invece rivolgere il nostro sguardo al  futuro, ed anche la guarigione è una trasformazione.
Spesso ci rendiamo conto che per avere una vita migliore, più sana, più in salute dobbiamo abbandonare le vecchie abitudini, dobbiamo vederci in una luce differente, rinnovata, dobbiamo cambiare.
Cambiare vuol dire rinunciare anche a situazioni che ci sembrano "gratificanti", ad attività "socializzanti", lasciar perdere i vecchi compagni di bevute, di mangiate, di notti passate a girovagare per locali. Quando ci rendiamo conto che  un certo stile di vita è diventato per noi nocivo lo dobbiamo lasciare alle spalle senza farci prendere dalla nostalgia.
Ma chi ci può aiutare?

Honeysuckle!

Honeysuckle è il fiore di Bach per coloro che vivono molto nel passato, forse un periodo di grande felicità, o nel ricordo di un amico perduto o di ambizioni mai realizzate. Non si aspettano di ritrovare una felicità simile a quella già vissuta. (E. Bach: I dodici guaritori e altri rimedi).


Tipicamente Honeysuckle è considerato il fiore di chi lascia tutto "così come l'ha lasciato lui". Dove lui è qualcuno che se n'è andato probabilmente per non tornare più o che è morto: il marito (o la moglie), il figlio (o la figlia) che si è sposato o è andato a lavorare in un'altra città o in un'altra nazione, o anche il cane o il gatto che è fuggito o è morto o il canarino... e la gabbietta rimane là.
Honeysuckle ci lega ad un passato gratificante che non vogliamo più far andar via anche se il tempo è andato e il presente è qualcosa di diverso. Ma l'acconciatura è sempre quella ... del primo bacio, ed anche il vestito è sempre nello stile di quello con il quale facevamo una così bella figura (e questo vale sia per i maschietti che per le femminucce!). E se ci sentiamo così a nostro agio perché cambiare? Probabilmente perché  oramai appariamo ridicoli o patetici. O perché ci dobbiamo fare una ragione che certi vestiti non si trovano più.

Questo è l'Honeysuckle "buono", legato a sentimenti gradevoli riferibili al passato, alla nostalgia.


C'è anche un Honeysuckle "cattivo" legato ad un passato spiacevole, è l'Honeysuckle che non riesce a dimenticare, che si è legato al dito le offese subite (vere o presunte) e che alimenta giorno dopo giorno il rancore.

Per una descrizione più dettagliata di questo fiore di Bach vi rimando ai numerosi testi sull'argomento o chissà, ad un nuovo post quando mi verrà in mente di trattare singolarmente i vari Fiori di Bach.



Lo scopo di questo post è sottolineare come, nella pratica, per quanto noi ci affanniamo a curare i nostri pazienti seguendo diligentemente protocolli e linee guida, emergano spesso situazioni che non possiamo risolvere se non ci rivolgiamo ad una medicina che integri pratiche non correnti, in questo caso la Floriterapia.
Dobbiamo saper leggere le resistenze al cambiamento ed alla guarigione e fare tutto quello che è nelle nostre possibilità di terapeuti prima di arrivare a lavarcene le mani.
Tanti comportamenti, tante abitudini non salutari risultano in qualche modo gratificanti per il paziente ma estremamente nocivi nel contesto clinico. Anche se il ruolo di specialista ci limita nell'indirizzo terapeutico ritengo che sia nostro dovere mettere a disposizione del paziente un sistema che l'aiuti guidandolo verso il cambiamento.
Il sistema dei Fiori di Bach ci offre tanti strumenti.
Oltre al già citato Honeysuckle potrei citare Walnut, il fiore indicato per tutte le fasi di transizione, Larch per quelli che ritengono di non avere la forza per cambiare o Gorse per quelli che sono addirittura rassegnati all'idea che nessun cambiamento potrà mai avvenire fino a Centaury per quelli che hanno un rapporto di dipendenza con certe abitudini nocive.
Potrei continuare su questa linea ed illustrare come tutti i 38 Fiori di Bach possano essere impiegati per favorire una svolta nella nostra vita.
Ma per fare ciò abbiamo ancora tanto tempo e tanti argomenti da trattare in questo Blog.

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