OSAS!

Nella ricerca affannosa di nuove malattie la medicina moderna spesso finisce in vicoli ciechi. Sono sempre più gli opinionisti che contestano l’abitudine di inventare malattie. Dietro tutto ciò c’è quasi sempre un business. 
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS secondo l’acronimo anglosassone) non è sfuggita a questo destino. 
Non è mia intenzione negare l’esistenza di una sindrome che effettivamente è assai diffusa e può rappresentare una condizione invalidante. Il problema più importante correlato a questa sindrome è l’impossibilità di avere un sonno “ristoratore” con conseguente riduzione dell’attenzione nel corso delle ore di veglia fino a veri e propri fenomeni di “letargia” che possono portare a situazioni anche gravi (basta pensare a quanti di questi soggetti hanno avuto colpi di sonno durante la guida dell’automobile). 
Quella che si può considerare del tutto inventata è l’associazione con un quadro di rischio cardiovascolare aumentato indipendentemente dalle condizioni cliniche associate. 
Il rischio cardiovascolare in questi pazienti contrariamente a quanto viene diffuso dall'informazione corrente è determinato dalle condizioni che contribuiscono all’insorgenza dell’OSAS stessa ed in particolare l’eccesso ponderale con conseguente alterazione del quadro metabolico che va dall’intolleranza glucidica fino al diabete conclamato, all’ipercolesterolemia, all’ipertrigliceridemia e molto spesso anche ad una ipertensione arteriosa. 
La terapia di questa condizione dovrebbe essere ad ampio raggio orientata sul trattamento dei diversi fattori di rischio ma anche e soprattutto su un drastico cambiamento delle abitudini di vita rappresentato da un regime dietetico adeguato integrato dall’incremento razionale dell’attività fisica. 
Non può mancare l’attenzione alle problematiche psicologiche connesse al quadro. 
A tal fine possiamo far riferimento ad un altro post di questo blog. https://benesseretestesso.blogspot.it/2017/09/dieta-supera-gli-ostacoli-della-mente_3.html

Il trattamento del problema meccanico respiratorio dell'OSAS avviene invece attraverso un macchinario che consente al paziente di respirare con una pressione positiva delle vie aeree (CPAP) o più raramente attraverso un sistema di servo ventilazione adattativa (ASV). 
Se considerassimo l’OSAS come un fattore predittivo in maniera indipendente di eventi cardiovascolari maggiori ci dovremmo aspettare che il trattamento della sindrome con CPAP potrebbe incidere sulla storia clinica di questi soggetti riducendo l’incidenza di eventi.

Capita però che si si metta il diavoletto ...

Un recente studio di un gruppo di ricercatori cinesi, precisamente una meta-analisi di diversi studi clinici randomizzati (Jie Yu JAMA 2017; 318 (2): 156 - 166) ha invece escluso che l’utilizzo della CPAP possa comportare una riduzione significativa di eventi avversi cardiovascolari. 

Se vogliamo il dato ha una rilevanza relativa da un punto di vista clinico ma è paradigmatico di una certa informazione medica votata all'allarmismo ed alla criminalizzazione della  malattia soprattutto quando ad essere coinvolte sono anche le industrie che producono strumenti sanitari.
Noi riteniamo che il paziente vada informato in maniera chiara e corretta.

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